FR: Allora Fiore ...tanto
per cominciare ti dico subito che questa è un intervista doppia...io ti farò
qualche domanda e tu sentiti libero di
fare lo stesso anche con me.
C’è una domanda in particolare ,Fiore, che secondo te non dovrei farti, o per
la quale ti sentiresti in difficoltà a rispondermi?
FI: No, le domande devono
solo essere poste. Non ci sono domande giuste o sbagliate quando vengono fatte
per capire chi hai di fronte. Dipende sempre con che animo le fai. Ma in fin
dei conti non hai limite…puoi spaziare a 360 Gradi! Anche perché essere
intervistato mi lusinga. Di solito
sono sempre io quello che
intervista ma nessuno lo ha mai
proposto a me
FR: Ottimo direi, quindi
risponderei a qualsiasi mia domanda?
FI: Sì, io credo sia
anche una forma di educazione. Io la chiamo educazione dehoniana, il nome viene
dalla filosofia di vita di un padre gesuita francese, Padre Leon Dehon. Lei mi
ha sempre lasciato libero, indipendente. Non era certo quel tipo di madre che
correva appresso al figlio ogni due minuti per dirmi cosa dovevo o non dovevo
fare. Lei ci teneva che noi prendessimo le nostre responsabilità…anche in casa
per esempio, Non era di certo la serva di casa, ognuno si impegnava per
provvedere a mantenere la casa in ordine. Ogni volta che facevo qualcosa di
buono in casa non mi aspettavano premi o lodi, anzi mi diceva sempre: ”Fiore
puoi fare di meglio”.Non ci trattava come cagnolini a cui dare la ricompensa
quando ci comportavamo bene. Da qui ho imparato a dare sempre il massimo di me
stesso non fermandomi mai alla pochezza delle cose. Noi non siamo solo per noi
stessi, ma anche per ,e soprattutto, per gli altri.
FR: Cosa intendi
con”pochezza delle cose”?
FI:Per pochezza intendo,
quando non diamo il massimo di
noi, ma non solo nelle cose
materiali anche nei sentimenti. L’importante è dare sempre il meglio, tutto
quello che si può.
FR: Ti è mai capitato di
dare a qualcuno e poi pentirti di quello che hai fatto?
FI: No, la parola
pentimento nel mio vocabolario non esiste
FR: Quanto tempo è che
ti trovi all’Albergo Cittadino Fiore?
FI: Sono in questa
struttura da due anni. Prima
vivevo in un contesto di normalità, perlomeno quello che gli altri definiscono
normale.
FR: L’Albergo Cittadino
ha cambiato il tuo modo di essere?
FI: Qualsiasi tipo di
esperienza ti fa crescere , ti fa cambiare. Anche in questo momento, dove
attorno a te non vedi nulla, puoi scoprire dell’Altro, delle capacità che non
avresti mai pensato di avere. Per esempio, io da quando vivo in questo posto
sono stato privato di molte cose ma ho imparato ad apprezzare il mio tempo libero: vado spesso in biblioteca,
ho letto 5 libri in francese e anche uno in lingua inglese. Ma ti dirò ... in
realtà l’Albergo Cittadino non ha completamente mutato il mio modo di essere,
Anche prima ero così.
FR: Senti di stare
rinunciando a troppe cose nella tua vita?
FI: Mah…io ho rinunciato
sempre a tante cose e soprattutto a tante persone. Ma questa è la vita. Quando
ero piccolo la mia famiglia perse la casa e dovemmo ricominciare da capo a
ricostruire tutta la nostra vita ,
pezzetto per pezzetto. Ho sempre vissuto situazioni difficili , ci sono
abituato, ma la cosa che mi è
sempre mancata di più è quella di
non poter essere indipendente e di avere sempre bisogno di qualcuno.
FR: Se potessi avere a
disposizione solo una parola, come ti descriveresti?
FI: Una brava persona
FR: Eh...queste sono due
di parole !
Fiore
sorride
FR:Un cosa che ti fa
arrabbiare più di tutte?O meglio, ma Fiore si arrabbia mai?
FI:Come no? Come tutti!
Quando le persone non sono leali con me…mi fa molto arrabbiare.
FR: Come ti vedi tra 10
anni?
FI: Se mi avessi posto
questa domanda tre anni fa, quando la mia vita era diversa , ti avrei risposto
che non mi sarei mai raccontato in futuro come un senza fissa dimora. Ora
questa è una domanda da 1 milione di dollari. Io vivo alla giornata...non
saprei dirti nemmeno come mi vedo tra un mese. Sai cosa mi piacerebbe che
accadesse nella mia vita? Qualcosa di magico, di totale. Forse innamorarmi…ma
forse questo è il sogno di tutti!
FR: Sei felice Fiore?
FI: Ma sì…non sono alla
disperazione. Sai, è difficile essere felice dopo aver provato la disperazione
e l’abbandono. Ma va bene così; la vita è un dono e bisogna apprezzarla!
FR: Se credente Fiore?
FI: Mah… a mio modo mio,
sì. Credo più ad una sorta di spiritualità ; credo che Dio è amore. Mi
infastidiscono quelle forme di pregiudizio a priori rispetto alla Religione...
mi infastidiscono le forme di pregiudizio a priori su tutto.
FR: Pensi che rispetto
alle persone senza dimora esistano forme di pregiudizio a priori?
FI: Sì , come capita
tutte le volte che non si conosce
quello di cui si sta parlando
FR: Grazie Fiore di
avermi dedicato un pezzetto del tuo tempo!
FI: Grazie a te di
avermelo chiesto!
-Fiore e Francesca-