martedì 17 aprile 2012

" ... Tra 10 anni ?... con una gran voglia di recuperare il tempo perso !!


Giovanni è una persona a dir poco interessante. La prima impressione che mi ha dato è quella di un uomo un po’ chiuso, restio a socializzare;  in parte forse è così. Ma approfondendo la conoscenza, sono emersi aspetti della sua personalità che mi hanno colpita positivamente. Ha parlato delle sue esperienze di vita molto apertamente, con grande trasparenza e spirito autocritico. In lui ho visto una persona che crede ancora nel futuro nonostante tutto e che ha fatto tesoro di tutto ciò che gli è accaduto. E’ stata una chiacchierata unica nel suo genere, Giovanni sa anche essere  ironico e spiritoso.
Quello che gli premeva di più di questa intervista era il riuscire a lanciare un messaggio, dare un senso alla sua testimonianza… E penso proprio che ci sia riuscito; leggere per credere…

SA: La vita di strada ha cambiato il tuo modo di pensare? Se sì, in quale modo?
GI: Sì, prima ero molto più chiuso rispetto questa realtà, ora meno.
SA: Quale era la tua idea rispetto alle persone senza fissa dimora prima di vivere questa situazione?
GI: Li snobbavo. Li vedevo come persone che portavano degrado, mentre io vivevo in un certo modo. Li vedevo appartenenti ad un mondo diverso dal mio. Adesso li comprendo un po’ di più, nonostante mantenga un po’ del mio solito distacco.
SA: Quale è la tua più grande paura?
GI:Non poter uscire da questa realtà, data la mia età. Vicenza per me è un ambiente bigotto, mi sento etichettato per ciò che è accaduto nel passato, e dunque mi risulta difficile “riscattarmi”.
SA: Cosa ti fa più arrabbiare?
GI: I tradimenti da parte delle persone. In amore, amicizia, in qualsiasi situazione. Questo credo perché sono rimasto scottato in passato. Ho paura anche delle mie reazioni, quando mi trovo in situazioni difficili. Ho poco autocontrollo ed esplodo facilmente. Lo ritengo un grande difetto.
SA: Un aspetto positivo dell’Albergo Cittadino?
GI: E’ un rifugio quando non hai null’altro. Speriamo che lo sia per il meno possibile.
SA: Ti senti discriminato per il fatto che vivi qui?
GI: Sì, non ne vado fiero, infatti spesso lo nascondo e non dico a nessuno che dormo all’Albergo Cittadino. Dire di esser un ‘ospite di questa struttura significa essere fortemente discriminato.
SA: Cosa ti piace fare durante la giornata?
GI: Mi piace tenermi informato, vado spesso in biblioteca.
SA: sei Credente?
GI: Non lo so … ma ogni tanto sento al voglia di andare in chiesa.
SA: Cosa ti fa sorridere?
GI:Le situazioni positive, come trovare lavoro ad esempio!
SA: Che importanza dai al denaro?
GI: Una grande importanza. Bisogna però saperlo gestire; in caso contrario i soldi possono causare tanti danni , come nel mio caso.
SA: Quale è il tuo ricordo più vivo rispetto al passato?
GI: Sicuramente Cuba. In particolare una storia d’amore che ho avuto con una ragazza cubana con la quale ho vissuto dei bei momenti. Un rapporto trasparente, durato anni, una storia un po’ travagliata,  purtroppo interrotta per cause esterne.
SA:Meglio un rimpianto o un rimorso?
GI:Un rimpianto. Perchè il rimorso è un peso che ti porti avanti per sempre. Rimpiango di aver ecceduto con droghe, alcool e divertimenti.
SA: Se avessi la bacchetta magica…
GI: Se avessi una bacchetta magica tornerei indietro con il tempo per ricominciare tutto da capo e farlo diversamente. Studiare, avere un lavoro onesto, una famiglia …insomma una vita pulita e serena
SA: E i tuoi innumerevoli viaggi?
GI: Sono stato a Cuba ; ho vissuto in uno dei quartieri più malfamati dell’ Havana, Cajo Hueso. Cuba è stato l’unico posto in cui non mi sono mai sentito giudicato. Poi sono stato  in Repubblica Dominicana, Colombia, Venezuela, Argentina, Paraguay (il posto più infernale di tutti) e Uruguay. Per lavoro sono stato anche in Somalia, ho persino superato la mia paura dei serpenti
SA: Come ti vedi tra 10 anni?
GI: Un persona tranquilla, con tanta esperienza alle spalle e con una gran voglia di recuperare il tempo perso. Di certo non mi vedo all’Albergo Cittadino. Sai…l’Italia non è un paese che si occupa in maniera adeguata delle realtà come l’Albergo Cittadino. Spesso si ricorre a gesti estremi come la violenza per farsi tenere in considerazione. L’ascolto da parte degli enti che gestiscono queste realtà dovrebbe essere fondamentale.
SA: Sei felice?
GI: No
SA: Sei pessimista?
GI:Sì!
SA: Quando eri bambino, come ti immaginavi da grande?
GI: Sognavo di comporre musica, ero condizionato da mio padre che era appassionato di musica. Mi hanno sempre attirato i musicisti di strada; mi rivedo un po’ in loro.
SA: Cosa consiglieresti ad un giovane che è cresciuto in un ambiente difficile?
GI: Solo di cercare di vivere in maniera tranquilla, senza affrettare  i tempi.Di rispettare le regole ed i valori della società e di non cadere nel materiale. Personalmente il materiale ha portato nella mia vita solo problemi. Penso sia fondamentale anche avere degli affetti sani.
                                                                                      -SARA E GIOVANNI-


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